martedì 26 novembre 2013

La fontana dell'Ospizio dei Mendicanti

Fontana del Mascherone
(foto Marco Gradozzi)
In questa foto la fontana del Mascherone appare in tutta la sua bellezza (come sempre) ma non è di lei che voglio parlare, quanto, piuttosto, della fontana collocata in fondo alla strada (ora si nota solo un inutile vuoto), che costituiva il sacrosanto fondale di via Giulia all'inizio del Seicento.

Fontana dell'Ospizio dei Mendicanti
(Falda)
Mi riferisco alla fontana dell'Ospizio dei Mendicanti, qui riprodotta dal Falda in una bella stampa di fine Seicento. L'Ospizio fu realizzato da Sisto V (1585-1590), mentre la fontana, alimentata dall'Acqua Paola (1612) che scendeva dal Gianicolo, fu realizzata da Paolo V (1605-1620). Guardando con attenzione, sulla destra della stampa si scorge il campanile della chiesa di S. Crisogono (Trastevere).

Fontana dell'Ospizio dei Mendicanti
(Vasi)
Dalla stampa settecentesca di Vasi si può cogliere il perfetto dialogo della fontana con l'ambiente circostante; l'armonia regna sovrana. La fontana dell'Ospizio era situata in un punto strategico perché era sull'itinerario che dal Campo Marzio attraversava il fiume (ponte Sisto), dirigendosi verso la basilica di S. Pietro attraverso via della Lungara.  

Fontana dell'Ospizio dei Mendicanti
(fine Ottocento)
Nel 1879 l'Ospizio dei Mendicanti fu demolito per lasciare spazio alla costruzione dei nuovi argini del fiume. La fontana fu smontata e ricostruita sulla riva destra (piazza Trilussa), completamente decontestualizzata e privata della parola.


La fontana dell'Ospizio dei
Mendicanti dopo il restauro
(foto Marco Gradozzi)

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