mercoledì 12 febbraio 2014

Se Goffredo avesse saputo

Il 6 luglio 1849 il ventunenne Goffredo Mameli moriva nell'Ospizio dei Pellegrini, un'antica struttura assistenziale trasformata in ospedale all'epoca della seconda Repubblica Romana. La permanenza di Mameli è ricordata in una targa apposta sulla facciata dell'Ospedale, in piazza della Trinità dei Pellegrini. 

Mameli è anche l'autore delle parole del nostro inno nazionale, ispirate da una magnifica visione di unità. Dopo 150 anni possiamo sicuramente dire che il povero Goffredo sacrificò la sua vita inutilmente, come testimoniano le paradossali vicende politiche di questi ultimi anni, dove si succedono governi che non hanno investitura popolare. L'Italia non è un paese per cui vale la pena di morire, ma tutto questo il povero Goffredo non lo poteva sapere. Chi invece comprese perfettamente la nostra situazione fu Freak Antoni (cantate degli Skianos) che ricordava come fosse "inutile pretendere qualcosa da un paese che ha la forma di una scarpa".

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