domenica 1 giugno 2014

Il ponte di Caligola

Caio Giulio Cesare Germanico, detto Caligola.
In questi ultimi mesi si discute molto sulla effettiva imparzialità dei giornalisti che si occupano di politica, tuttavia la loro azione diffamatoria è quasi nulla se confrontata con le accuse che Tacito e Svetonio rivolsero alla maggior parte degli imperatori. I più bersagliati furono Caligola e Nerone, descritti come pazzi criminali, assuefatti ad ogni tipo di vizio. Tra imperatori e senatori non correva buon sangue, perciò questi ultimi si vendicarono scrivendo una storia di parte, ricca di aneddoti sanguinosi e bizzarri. Tra quelli che videro Caligola protagonista ce n'è uno, raccontato da Svetonio (70-metà II secolo), che probabilmente non è frutto della fantasia.

A sinistra il molo di Baia, a destra quello di Pozzuoli.
L'imperatore Tiberio, zio di Germanico (militare amato dal popolo romano e padre di Caligola), dovendo scegliere il suo successore, decise di adottare il figlio di quest'ultimo. Qualche tempo dopo, trovandosi a parlare con l'astrologo Trasillo, Tiberio ebbe modo di esprimergli qualche perplessità sul ragazzo. L'astrologo però gli disse di non preoccuparsi, perché Caligola "non ha maggiori probabilità di diventare imperatore che di attraversare a cavallo il golfo di Baia". Divenuto imperatore, Caligola pensò bene di mettere alla berlina l'astrologo Trasillo, perciò fece costruire un ponte di barche,  lungo tremila e seicento passi (circa due chilometri e seicento metri), che dal molo di Baia giungeva fino al molo di Pozzuoli. Terminata l'opera, Caligola andò avanti e indietro sul ponte per due giorni, ovviamente a cavallo.

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