venerdì 6 giugno 2014

Epos

Da bambino avevo un paio di libri che leggevo e rileggevo in continuazione: il Milione di Marco Polo e l'Iliade di Omero. Il mondo fantastico dell'antica Grecia mi piaceva da matti, ma soltanto molti anni dopo compresi che era popolato da un'innumerevole quantità di eroi e divinità. I nostri antenati li avevano conosciuti attraverso i poemi del cosiddetto Ciclo epico: Titanomachia, Edipodia, Tebaide, Epigoni, Alcmeonide, Canti Ciprii, Iliade, Etiopide, Piccola Iliade, Distruzione di Troia, Ritorni, Odissea, TelegoniaI personaggi di questi poemi furono spesso protagonisti di celebri opere teatrali, ad esempio Edipo e Antigone, Oreste ed Elettra; tuttavia, se non si conosce il "mito", cioè il racconto che li riguarda, diventa poi complicato comprendere fino in fondo lo spettacolo stesso. Con il passare dei secoli la maggior parte dei racconti del Ciclo epico fu dimenticata, quasi perduta, fatta eccezione per l'Iliade e l'Odissea. Fulvio Beschi ha il merito di aver di nuovo raccolto e dato forma unitaria ai tredici poemi, riproponendoli nel libro La leggenda di Troia.

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