lunedì 14 settembre 2015

La fontana di piazza Venezia (1592)

La vasca di piazza Venezia oggi
sul Pincio (foto Marco Gradozzi).
L’antica vasca romana attualmente collocata sul Pincio, in un piccolo slargo di viale Gabriele D’Annunzio, è ormai da decenni ai margini della vita cittadina, invisibile alla massa di gente che quotidianamente scende dal colle verso l’elegante piazza del Popolo; eppure, ne avrebbe di storie da raccontare. Nel Rinascimento era diffusa tra le famiglie romane più importanti l’abitudine di collocare una vasca antica vicino all'ingresso del loro palazzo; ovviamente la vasca era vuota poiché il ritorno dell’acqua a Roma avvenne nel periodo 1570-1612 (acqua Vergine, acqua Felice e acqua Paola). A questa moda non sfuggì neanche Paolo II Barbo (1464-1471) che, nei primi anni del suo pontificato, per abbellire la piazza su cui affacciavano palazzo Barbo e il suo viridarium, fece prelevare dalla piazza antistante la chiesa di S. Giacomo al Colosseo (non più esistente) una vasca in granito, lì pervenuta dalle Terme di Caracalla. Da quel giorno (27 gennaio 1466) la piazza (oggi nota come piazza Venezia) fu chiamata "piazza della Concha" (il latino concha indicava sia il guscio della conchiglia sia qualunque oggetto di tale forma, quindi anche una vasca). 

La vasca di Paolo III Farnese
(Van Cleef, prima del 1545)
La moda della vasca vuota contagiò anche Paolo III Farnese (1534-1549), che fece trasportare di fronte a Palazzo Farnese una vasca proveniente anch’essa dalle Terme di Caracalla (era la gemella di quella di piazza della Concha); lo spostamento avvenne sicuramente prima del 1545, data del disegno in cui Van Cleef illustra una corrida in piazza Farnese (nel disegno gli spettatori sono addirittura all’interno della vasca, probabilmente per proteggersi dal toro). 

Le vasche gemelle di piazza Farnese
nel Settecento (Vasi).
In seguito al restauro dell’acqua Vergine (1570) la Camera Apostolica stabilì che alcune piazze sarebbero state dotate di fontane: tra queste, piazza Venezia e piazza Farnese. Poco prima che l’Acqua Vergine raggiungesse palazzo Venezia (1587) l’influente cardinale Alessandro Farnese (nipote del defunto Paolo III), avendo intravisto la possibilità di avere di fronte al suo palazzo due vasche uguali, fece prelevare da piazza Venezia quella portata da Paolo II, rimpiazzandola con una vasca egizia in granito proveniente da una vigna di sua proprietà (era situata nei pressi della chiesa di S. Lorenzo fuori le Mura). Tuttavia, l’acqua Vergine non giunse mai in piazza Farnese, che fu rifornita soltanto dopo il 1612 (arrivo dell’acqua Paola tramite ponte Sisto). 

Sullo sfondo la fontana di Giacomo 
Della Porta, addossata alla facciata 
del palazzetto S. Marco in 
piazza Venezia (Vasi).
L’architetto comunale Giacomo Della Porta immaginò che la fontana di piazza Venezia meritasse un fondale strepitoso, perciò, il 4 gennaio la colossale statua di Marforio (rinvenuta presso l’arco di Settimio Severo) fu collocata accanto alla nuova vasca di piazza della Concha; incredibilmente però, qualche settimana dopo si decise di spostare l’enorme monumento sul Campidoglio. Finalmente, nel 1592 la fontana di piazza della Concha venne inaugurata; la nuova vasca in granito, addossata al palazzetto S. Marco, fu calata in una piscina scavata appositamente per adattare il suo livello a quello del condotto dell'acqua Vergine. 

Lo sfondo attuale di piazza Venezia
non è più occupato dal (demolito)
 palazzetto S. Marco, ma dal
Vittoriano (foto Marco Gradozzi).
Purtroppo la fontana divenne in breve tempo inutilizzabile, sommersa da terra e sporcizia. Nel 1860 la fontana fu smontata, mentre la vasca fu spostata sul Pincio. Nel 1941 la vasca fu arretrata di qualche metro per favorire la viabilità; nel 1951 fu ripristinata come fontana.

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